Ludico como metodo
Il “Metodo” Paulo Freire
Paulo Freire è stato conosciuto nel mondo per il suo metodo, malgrado egli abbia sempre rimarcato che il suo metodo non avrebbe potuto essere compreso separatamente dalla sua filosofia dell’educazione. Paulo Freire non può essere considerato solo come un intellettuale del Terzo Mondo che ha prodotto un metodo per l’alfabetizzazione degli adulti. Egli è stato, soprattutto, un filosofo dell’educazione.
Il metodo freiriano comincia sempre da una ricerca. Freire diceva “chi ha fame ha fretta”, riscontrando quel bisogno di partire dalla realtà e non dalle idee, passando, in un secondo momento, al dare un nome al metodo e a sistematizzare la realtà, secondo una procedura estremamente pratica che non era mai stata utilizzata prima degli anni ’50.
Il primo passo consisteva nel ricercare i temi più discussi dalle persone. In questa fase di scoperta dell’universo, il vocabolario nel quale si incontravano i temi generatori era ricavato dalle situazioni della vita (povertà, disoccupazione, fame, malattie), per prima cosa per conoscere le necessità delle persone e le urgenze degli oppressi. Nei diversi programmi di alfabetizzazione diretti da Paulo Freire, l’insegnante cominciava a lavorare sul campo con un quaderno o, se possibile, con un registratore, atento a tutto ciò che vedeva e sentiva. Egli si mescolava alle persone della comunità locale nel modo più intimo possibile, faceva domande sulla vita della gente e sul loro modo di percepire il mondo col fine di redigere una lista delle parole più usate dagli individui che sarebbero stati alfabetizzati.
Tutto doveva essere analizzato dall’educatore: parole, frasi, detti, proverbi, modi particolari di parlare, di raccontare le esperienze di vita; da questa ricerca nascevano le parole e i temi generatori, cioè il nucleo del metodo, che dovevano poi essere usati per codificare (rappresentare) il modo di vita della gente del luogo. In seguito, essi sarebbero stati decodificati e