Artes
Il titolo della tesi “Il viaggio come dispositivo di crescita interiore” nasce dall’idea di voler indagare il fenomeno del viaggio, oggi molto diffuso, nella sua dimensione reale e in quella simbolica, da un punto di vista pedagogico/esistenziale. Il viaggio, in tutte le sue dimensioni, educa e porta il viaggiatore a una maggiore consapevolezza di sé, del proprio mondo interiore e della realtà circostante. Il viaggio è fautore di cambiamento in quanto in grado di mutare la stessa identità del viaggiatore. L’idea di questo argomento nasce dal desiderio di comunicare la mia passione per il viaggio: viaggio inteso non solo in senso realistico/concreto ma anche simbolico/metaforico. Il viaggio può, infatti, essere inteso in senso reale e concreto come uno spostamento nello spazio e nel tempo ovvero il visitare posti nuovi, entrare in contatto con culture diverse, relazionarsi con persone di altre lingue, colori ed abitudini, oppure in senso simbolico metaforico ovvero come cammino della vita, itinerario verso la conoscenza di se stessi addentrandosi nella profondità della propria essenza e scoprire chi siamo e a quale vocazione siamo chiamati per essere veramente felici. L’itinerario percorso in questa tesi vuole, così, essere un invito ad intraprendere la strada che porta alla piena realizzazione di sé e, quindi, alla vera felicità, superando ogni barriera umana che provoca egoismo, solitudine, indifferenza, intolleranza… Il viaggio, in tutte le sue dimensioni, è un invito a perdersi per ritrovarsi. E’ così che il viaggio assume un’importante valenza educativa, di crescita interiore, favorendo l’inizio di un nuovo cammino verso la piena maturazione e realizzazione del vero sé. Nel primo capitolo ho voluto realizzare un viaggio nel viaggio nel quale ho pensato di mettere in luce le fondamentali dimensioni che lo caratterizzano quali l’incontro con la diversità, il dono come nutrimento della relazione autentica e il